CHIUDI QUELLA BOCCA!

di Lorenzo Parolin[L8/783]

Che se ne renda conto o no, il singolo è un minuscolo componente della grandiosa Natura, partecipe quindi del Grande Progetto Universale. Essendo deteriorato e accecato dal Peccato Originale che porta nel suo DNA (vedi Genesi Biblica), egli è incline ad abboccare all’ amo del Male, il quale ha il potere di illuderlo e di farlo agire di testa propria, cioè in modo inconsulto.
Per renderlo suo affiliato, al Male non serve che l’uomo creda in lui, basta che creda in sé stesso, e cioè nella ragione, nel progresso, nella democrazia, nella scienza, nella tecnica, nella laicità… Ha così l’impressione di essere autonomo , ma oltre al bene e al male non esiste una terza opzione; l’autonomo che si vanti di non credere in Dio appartiene alla schiera di quelli che credono in sé stessi, la quale ha per capo nientemeno che il Demonio, colui che crede in sé stesso al grado massimo.
Quando uno si fidi prevalentemente della propria testa si crede un uomo libero e originale; in realtà è solo uno dei tanti egoisti (cultori dell’ego), che imitano in solitaria o in forma associata le gesta del Male: l’egoista per eccellenza. Chi si comporti in modo simile al Maligno è di fatto un suo seguace ( è schierato con lui), anche se nega di conoscerlo.
Come si sarà ben capito, i grandi attori sulla scena sono due: il Bene e il Male. Il secondo non si vergogna di usare tutti i mezzi possibili; il primo, invece, si onora di usare solo mezzi leciti e buoni.
Se le cose stanno così, che cosa possiamo fare di concreto?
Chi sia in intimità con Dio rimanga sotto la protezione delle sue ali; chi invece non lo sia, chiuda la bocca che tiene scioccamente aperta. Non deve permettere al Male di riempirgliela con cucchiaiate di materiale tossico. Da narcotizzati è facile rimanere spennati, perché il narcotico , come l’alcool, dà ebbrezza e porta a collaborare con i propri strozzini. Stai dunque attento a ciò che guardi, a ciò che ascolti, a ciò che leggi, a ciò che mangi, a ciò che fai; senza rendertene ben conto puoi riempirti di stupefacenti! La tivù, la radio, internet, i giornali, l’offerta libraria, la pubblicità, la discografia, il cinema, i giochi elettronici, i telefonini… sono, oggigiorno, quanto meno degli spreca-tempo, ma più spesso sono occupazioni destabilizzanti e nocive: merce da gettare al macero! Se eliminassimo dalla nostra “dieta” almeno il 90% di ciò che ci viene proposto, vivremmo tutti in modo più salutare. Inizieremmo allora a disintossicarci e a ritrovare la salute fisica e mentale! Le nostre esigenze si ridurrebbero ad un minimo salutare e i nostri interessi si orienterebbero verso cose positive.
Svincolati che fossimo dal Male, il passo successivo sarebbe quello di capire la propria debolezza e di chiedere umilmente aiuto a Dio. Egli ci prenderebbe per mano facendocene percepire il calore e ci condurrebbe in salvo attraverso le insidie della vita.
Oramai lo avrai capito perché sto usando il condizionale. Perché, per fare la virata verso il bene, mentre siamo ancora lontani dal sentirci prigionieri del Demonio, anzi, gli manifestiamo riconoscenza, è necessario un intervento sovrumano. Non è per niente facile chiudere la bocca rinunciando a ciò che al primo impatto tanto ci piace; sopportiamo piuttosto le conseguenze negative che ne discendono.
Ebbene, Dio mette a disposizione la sua potenza trasformatrice (fa il 99% del lavoro elargendo le sue grazie , che sono aiuti gratuiti ), ma ha disposto che la richiesta di aiuto parta dagli uomini.
Due sono le sorgenti da cui può scaturire il grido di aiuto:
- o la scintilla divina, che, sepolta dentro ciascun uomo può venire a galla quando uno si sia stancato di vagare in modo infruttuoso da una delusione all’altra e abbia rivolto lo sguardo al suo interno;
- oppure può venire dall’esterno. I sacrifici, le preghiere e le penitenze offerte a Dio da persone generose in favore di uomini peccatori hanno il potere di focalizzare su di essi la misericordia di Dio e provocarne la conversione o l’abbandono di certe loro abitudini insane.
A me ora risulta chiaro come le crisi, gli insuccessi, le ristrettezze, i dolori, le disgrazie e le malattie non siano fine a sé stesse. Esse hanno sulle persone un effetto catartico: provocano l’apertura di finestre spirituali. Inoltre, più i tempi sono bui e più le persone sono succubi del male, più la salvezza assumerà una dimensione sociale: i già toccati dalla Grazia dovranno pregare e offrire sacrifici per impetrare (attirare) la misericordia divina sui propri cari e sul mondo intero.

[rif. www.lorenzoparolin.it L8/783]